Nasce TerraViva VivaTerra
- Antonio Romano, presidente
- 4 apr 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Cosa significa fondare una associazione per la permacultura?
Un bucolico invito a lavorare la terra?
Un modo per essere alternativi?
Un atto teso a provocare?
Nulla di tutto ciò.
Praticare la permacultura significa innanzitutto chiedersi quali sono gli effetti delle proprie azioni e correggerle, se necessario.
La coscienza di vivere in un mondo interdipendente, nel quale le nostre azioni influenzano la vita degli altri, sia in senso spaziale che in senso temporale, è il primo passo per capire la permacultura.
L'amore per la propria vita e il desiderio che coloro che condividono o ci seguiranno in quest'esperienza unica che è la vita possano vivere in un mondo accogliente ed equilibrato è la motivazione che porta una persona a praticare la permacultura.
La comprensione che solo una comunità che collabora e lavora insieme ha la capacità di cambiare la realtà e la possibilità di affrontare sfide apparentemente impossibili, è la molla che ci spinge a diffondere la permacultura.
La permacultura si applica a tutti i settori della nostra vita, in città come in montagna, in casa come in campagna, chi pratica la permacultura si preoccupa sempre, in ogni azione della sua vita, se ciò che fa è sostenibile o meno e cerca di evitare pratiche che possono o potranno danneggiare gli altri.
Così facendo non siamo, come dicono, contro il progresso o la scienza, anzi.
La permacultura, nata dall'intuizione di persone semplici, si è rinforzata, nei vari campi, da studi e scoperte scientifiche importanti che oggi sono poco conosciute.
Per questo ribadiamo con forza che la permacultura non è contro la conoscenza a favore di un non meglio identificato sentimentalismo verso la natura come molti vogliono far credere.
Noi diciamo che non bisogna confondere scienza ed economia, progresso e profitto.

Cinquanta anni fa si pensava che l'aratura fosse l'unico metodo per coltivare e i pesticidi l'unico modo per difendere le coltivazioni, perché da tremila anni si arava e da cento si usavano i pesticidi, negli ultimi anni negli ultimi 30 anni si è scoperto, però, che il terreno è un sistema con un delicato equilibrio da rispettare e che, se gestito bene, non necessita di arature e pesticidi: è il principio dell'agricoltura sinergica! In base alle conoscenze acquisite, in molte parti del mondo e d'Italia molti hanno sperimentato con successo gli orti sinergici.
Ora ci chiediamo: chi è contro il progresso?
Chi utilizza gli ultimi studi per migliorare i metodi o chi si ostina ad usare metodi vetusti solo perché non vuole aggiornarsi?
O solo perché le coltivazioni intensive sono la base della speculazione dell'agricoltura?
E ancora: è più retrogrado, chi rifiuta l'uso indiscriminato degli idrocarburi, visto che bene non fanno alla salute, oppure chi, utilizzando gli ultimi studi, spinge per l'utilizzo di mezzi di locomozione indipendenti dal petrolio o utilizza sistemi di abbattimento energetico per gli edifici?
Infine: chi è più retrogrado, chi si impone ad azzerare i rifiuti casalinghi, visto che non si sa più dove metterli, oppure chi continua a consumare plastica su plastica?
E così via, gli esempi sono tanti.
Noi crediamo che vivere in modo sostenibile sia il più bel regalo che possiamo fare ai nostri figli e a coloro che prenderanno in consegna questa terra dopo che noi ce ne saremmo andati.
Perché la permacultura diventi realtà ci siamo messi in gioco: abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorare per gestire un terreno per realizzare un orto sinergico: sperimenteremo, impareremo, magari non subito, ma lo faremo. Stiamo progettando come realizzarlo e come renderlo fruibile, lavoreremo per fare in modo che i fatti, più che le parole, dimostrino ciò che affermiamo.
Abbiamo bisogno di soci mentalmente liberi che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche, che condividano con noi la fatica e le soddifazioni di iniziare un nuovo modo di guardare il mondo e … e il resto verrà da solo!
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